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Castellamonte

  • Informazioni

    • Popolazione: 9.977
    • Denominazione: Castellamontesi
    • Altezza: 435 m S.l.m.
    • Patrono: Madonna del Carmine - 16 luglio
    • Giorno di Mercato: lunedì e venerdì

Castellamonte è una cittadina del Canavese, nota per la produzione di ceramiche artigianali ed artistiche. Questo Comune ha una densità di quasi 10.000 abitanti, distribuiti fra il capoluogo e le sue otto frazioni. Buona parte del territorio si adagia sulle colline e dalla cima del colle, ove sorgono le rovine del castello dei Conti San Martino, si gode di una splendida vista che abbraccia i monti delle valli Orco e Soana, i colli e la pianura.
Castellamonte si sviluppa a semicerchio intorno al colle, ove sorgono le rovine del Castello dei Conti San Martino. Oggi, invece, restano originali solo alcuni tratti delle mura e la porta di accesso al cortile, mentre le due grandi costruzioni che si innalzano in cima al colle e che sono ancora oggi abitate, risalgono ad epoche più recenti e sono state restaurate in numerose occasioni.

Risale al 1842 l’avvio dei lavori di costruzione della Chiesa Parrocchiale, affidati all’architetto Alessandro Antonelli, famoso per la Mole di Torino e la cupola di S. Gaudenzio a Novara, col compito di progettare una struttura che doveva coprire un’area di poco inferiore a quella di S. Pietro a Roma.

La Chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, fu realizzata nel 1875 dall’architetto Formento e nella Piazza principale della Chiesa si erge solitario il campanile romanico del XII sec. che nel 1762 è stato sopraelevato in stile barocco per realizzare una cella campanaria.

Nel centro della città, poi, sono presenti due palazzi: quello dei Conti di Castellamonte, risalente al XVI sec., caratterizzato da archi e logge, e il palazzo dei Conti Botton, interamente ricostruito nel XVIII sec. e sede del Comune dal 1854 al 1990. Attualmente ospita la bellissima “Raccolta Civica di Terra Rossa”, un vero e proprio museo della ceramica. Dal punto di vista storico-architettonico, il palazzo deve essere considerato come il migliore di Castellamonte.

DA VEDERE

 

LA ROTONDA ANTONELLIANA

Il monumento è ciò che resta del grandioso progetto di Alessandro Antonelli per la realizzazione della Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, una chiesa che sarebbe dovuta essere grande quasi quanto la Basilica di San Pietro di Roma.
La costruzione dell’enorme edificio fu iniziata nel 1842.
Nel 1846, dopo la realizzazione delle mura perimetrali della chiesa e di parte delle colonne, i lavori furono abbandonati a causa della mancanza di fondi. Come soluzione di ripiego, nello spazio che secondo il progetto originario doveva costituire il presbiterio dell’enorme tempio, venne costruita, in stile neogotico, l’attuale parrocchiale dedicata ai santi Pietro e Paolo.
Le mura esterne furono realizzate con pietre provenienti dal torrente Orco e dal Piova, alternate a mattoni rossi; si tratta di una tecnica costruttiva molto utilizzata in zona, all’epoca. Il nome di “Rotonda” deriva dal fatto che le mura racchiudono uno spazio circolare.

IL CASTELLO

Il Castello è preceduto da due imponenti porte in pietra, unici resti del primitivo edificio medioevale, in gran parte distrutto nella rivolta popolare dei Tuchini (1380- 1393). L’intero complesso fu poi rimaneggiato dai vari proprietari in particolare dai Conti Carlo e Amedeo Cognengo, nella prima meta’ del ‘600. Ad essi viene attribuita la chiesetta vicino al piazzale. Verso la fine dell’800, sul progetto dell’architetto Formento, autore della chiesa parrocchiale, fu aggiunta la parte orientale in mattoni rossi, con merlatura ghibellina, seguendo la moda medioevaleggiante del tempo. Nella parte più antica, verso nord, sopra la porta d’ingresso, recentemente restaurata, sono venuti alla luce interessanti affreschi dei secoli XV e XVI. Dal piazzale antistante, cinto da una bella balaustra in terracotta, si gode uno dei più bei panorami sul Canavese.

CHIESA PARROCCHIALE DEI SANTI PIETRO E PAOLO E TORRE ROMANICA

Questa Chiesa è stata costruita negli anni dal 1871 al 1875 come risultato di ripiego, dopo l’abbandono nel 1846 del grande progetto dell’architetto Alessandro Antonelli di cui restano solamente le maestose mura della Rotonda. Del progetto di quel tempio l’attuale chiesa doveva coprire soltanto il presbiterio, il coro e la sacrestia.
Su progetto dell’architetto torinese Luigi Formento, l’attuale chiesa ricopia, com’era di moda in quegli anni, lo stile tardo gotico, con degli affreschi alle pareti interne che sanno di moresco, ispirati forse alla Basilica di santa Sofia in Costantinopoli (Istanbul). Da ammirare è l’altare maggiore barocco costruito come un grande ricamo di marmi pregiati, proveniente da un’altra chiesa del luogo. Le grandi vetrate con il Cristo ed i Santi Pietro e Paolo, titolari della chiesa, sono degli anni ’30. Dietro l’altare maggiore, posti sulle pareti laterali del coro, si possono ammirare due grandi quadri che il pittore castellamontese Elio Torrieri ha realizzato con un linguaggio simbolico di luce, mani e fiori. A destra dell’altare rivolto al popolo appeso in alto un pannello di legno sostiene una Madonna con il Bambino in ceramica di Renzo Igne. A destra nell’altare laterale è collocato un secondo museo di antichi oggetti sacri. In fondo a destra un grande presepe ad altezza naturale in terra rossa di Castellamonte, opera dello scultore Angelo Pusterla.

CHIESA BAROCCA DI SAN ROCCO

La Chiesa di San Rocco è un monumento che risale al 1769 ed è interessante per le preziose decorazioni in cotto sulla facciata. La facciata, realizzata in stile barocco da un architetto ignoto, presenta eleganti balaustre, capitelli, finestroni evasi figurati, realizzati in terracotta. L’interno dell’edificio è semplice, e molto luminoso. Alcuni manufatti un tempo presenti in facciata sono stati spostati in sacrestia, per preservarli nel tempo.

ARCO POMODORO

E’ la testimonianza dell’intervento di Arnaldo Pomodoro alla XXXV Mostra della Ceramica (1995). Inserito con grande effetto scenografico nella Rotonda Antonelliana, l’arco presenta un raggio di 6 metri ed è composto, per ogni faccia, da 7 formelle decorate che si alternano ad altre lisce, tutte in cotto.

LA STUFA DI UGO NESPOLO

Iniziati nel 2002, e poi interrotti per mancanza di fondi, i lavori per la costruzione della grande stufa di Nespolo sono stati terminati nel 2008 grazie alla donazione da parte della società Plastic Legno di Castellamonte. Questo monumento rappresenta il felice incontro tra mondo della cultura e del lavoro, proprio quello che ogni anno viene in qualche modo celebrato dalla Mostra della Ceramica: le formelle in ceramica che rivestono la struttura in cemento armato del monumento, disegnate da Nespolo, sono infatti state realizzate dagli artisti ceramici Sandra Baruzzi e Guglielmo Marthyn con il supporto degli allievi dell’Istituto d’Arte Felice Faccio di Castellamonte e poi cotte nelle fornaci dell’impresa artigiana La Castellamonte di Roberto Perino e Silvana Neri (Soci CNA).

I MUSEI

 

“MUSEO DELLA CERAMICA” A PALAZZO BOTTON

Il Museo della Ceramica, situato nelle sale restaurate di Palazzo Botton a Castellamonte, è nato come “Raccolta Civica di Terra Rossa”, e aperto al pubblico nel 1993. La parte storica è rappresentata da frammenti di fregi, capitelli, vasellame, alarini da camino “Franklin”, pezzi di stufe dei sec. XVII, XVIII e XIX. La parte moderna invece consiste in un vasto numero di opere provenienti da tutta Italia, donate al Museo dagli artisti che hanno partecipato all’annuale Mostra della Ceramica, della produzione degli artigiani castellamontesi.

CASA MUSEO FAMIGLIA ALLAIRA

La Casa Museo della Famiglia Allaira è inserita nel contesto urbano più antico del borgo di Castellamonte, è un complesso di abitazioni costruite nel tempo, situata alle falde della collina-fortezza dominata dal “Castrum montis” di romanica memoria. Il complesso delle abitazioni costruite nel tempo dagli antenati degli attuali discendenti risale come primo nucleo al 1600, con successive aggiunte, restauri, cambi di utilizzo nei secoli seguenti fino al 1970 anno in cui la famiglia Allaira ritornò ad abitare a Castellamonte.
Rispecchia centinaia di anni di vita di Castellamonte, nata e sviluppata nel tempo con l’estendersi della famiglia con vari corpi di fabbricato che mano a mano si aggiungevano nel ‘700 e ‘800. Alla fine del 1960 l’area della vecchia fabbrica ormai in disuso e delle abitazioni sono state restaurate e riconvertite, rispecchiando fedelmente i vari momenti di vita familiare con ambienti originali (cucine, salotti, sale e corridoi) risalenti al ‘600,’700, ‘800 e ‘900, tuttora abitati dalla famiglia. A testimonianza della fabbrica di ceramiche resta il grande forno di cottura a fiamma rovesciata.

CENTRO CERAMICO MUSEO FORNACE PAGLIERO

Un angolo perfettamente conservato di una fornace di inizio ‘800.

Il complesso si trova dove è nata, a fine settecento, la storica manifattura Pagliero Michele. Qui, dopo un attento intervento di ristrutturazione conservativa a cura di Daniele Chechi, è stata riattivata la vecchia filiera della Fornace ridando vita produttiva alla storica industria ceramica, qui tra sale e gallerie di particolare interesse architettonico, si conserva la memoria storica della patria delle ceramiche di Castellamonte, nonostante sia la più antica è sopravvissuta praticamente intatta allo scorrere del tempo. Si configura quale luogo simbolico dell’arte ceramica e del lavoro, attraverso oggetti preziosi, tra i quali le attrezzature d’epoca, gli stampi autentici e le vecchie matrici. Tale scenario diventa lo spazio espositivo dove artigianato d’eccellenza , storia e cultura si incontrano mescolandosi con il territorio e le tradizioni. Aggirandoci in questi luoghi torna in mente la teoria di William Morris sulla dimensione sociale dell’arte come esercizio pratico che si risolve nel mestiere.